Lo stesso ministro Cesare Damiano ribadiva qualche giorno fa che alla fine di quest'anno le nuove assunzioni di tipo precario supereranno quelle stabili (siamo al 54% variamente a termine contro il 46% a tempo indeterminato). Solo che secondo loro la situazione va bene così, e non deve essere modificata. Se da un lato Damiano - ala «riformista» dell'Unione - vuole riportare il lavoro stabile almeno sopra il 51%, e mentre la sinistra «radicale» fa del lavoro e della lotta profonda alla precarietà la possibile bandiera di un partito alternativo a quello dei Democratici, dall'altro lato la Confindustria si prepara a un pressing fortissimo, auspicando che nulla venga toccato del pacchetto Treu e della legge 30.
08 dicembre, 2006
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