E' proseguito per terzo giorno consecutivo lo sciopero della fame condotto da due esponenti dell'Esecutivo nazionale dei Cobas, all'interno di un camper parcheggiato davanti alla sede dell'Unione, in piazza Santi Apostoli, a Roma. Un presidio di iscritti sostiene la protesta. Chiedono il rispetto dei «diritti sindacali minimi», ovvero della libertà di assemblea, di rappresentanza e trattativa sui luoghi di lavoro, «che in questi anni sono stati annullati o ridotti ai minimi termini da governi di centraodestra e di centrosinistra». Altro «diritto minimo» è quello di iscrizione dei lavoratori e dei pensionati a qualsiasi sindacato, con relativa trattenuta (un problema di tutti i sindacati di base è la difficoltà a stabilire forme continuative di autofinanziamento). I «diritti massimi» potrebbero essere garantiti solo da «una legge veramente democratica sulla rappresentanza sindacale» (di cui i Cobas illustrano anche i criteri fondamentali), ma che appare oggettivamente impossibile, per ora, portare all'attenzione del parlamento.
il manifesto 21 aprile 2007
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