29 ottobre, 2006

CGIL contro CGIL

Nel loro antico e mai sopito buon senso, gli operai oggi pensano di essere stati vittime del sequestro del Tfr e in fondo hanno ragione, perché possono solo decidere se accedere ai fondi integrativi oppure finanziare lo Stato. Come ha spiegato più volte Roberto Pizzuti, se davvero il Tfr serve per fare un minimo di pensione decente, allora perché non dare la possibilità di investirlo e garantirlo dentro l’Inps, ma non per finanziare la Tav, bensì per migliorare davvero le pensioni.Certo una tale ipotesi renderebbe davvero volontaria l’adesione ai fondi pensionistici integrativi. Ma qui c’è l’evidente opposizione congiunta di Confindustria e Sindacato. La prima si capisce bene, la seconda in realtà è priva di spiegazioni che non siano riconducibili alla subalternità verso il liberismo. Infatti l’ideologia dei fondi pensione è quella che alimenta la speculazione finanziaria internazionale. Quella che distrugge posti di lavoro proprio in nome della redditività estrema. Anche in Italia è già così: quasi l’80% del capitale gestito dai fondi integrativi viene investito nei fondi finanziari internazionali e non certo nello sviluppo del Paese.

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