12 settembre, 2006

ALLARME AMIANTO

Negli anni 60 l’amianto era considerato la risorsa naturale per eccellenza, le caratteristiche dell’amianto lo rendevano adatto per molteplici usi, dalla produzione di lastre in cemento-amianto (eternit), alle pastiglie dei freni, alle frizioni, ai tessuti resistenti alle alte temperature, alla produzione di semilavorati in cartone-asbesto per la coibentazione termica e acustica ecc.., si trovava in natura e veniva estratto dal terreno (cave) e costava poco la sua lavorazione, è diventato in poco tempo il materiale più diffuso in tutto il mondo. Negli anni 80 sono cominciate a girare informazioni sulla sua pericolosità, diversi studi confermavano quelli che erano solo sospetti, ma le aziende che avevano investito così tanto nella sua produzione non divulgavano queste informazioni, ciò nonostante, nel 1992 veniva emanata una legge (n° 257 del 27 marzo 1992) che vietava l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione dell’amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto.
Molte ricerche cliniche approfondiscono nel corso degli anni le conoscenze relative alle patologie causate dall’amianto, sì da poter oggi contemplare numerosi quadri clinici riconducibili ad esposizione a fibre d’amianto, dall’Asbestosi del polmone alle placche della pleura, dal Carcinoma del polmone e del laringe alla Mesotelioma della pleura.
La caratteristica comune a tutti i quadri clinici legati all’amianto è la lunga latenza tra l’inizio dell’esposizione e l’insorgenza delle neoplasie, nell’85 % dei casi è di almeno 25 anni, per questo motivo l’INAIL lancia l’allarme ed avverte che nei prossimi 10-20 anni ci sarà un notevole aumento delle malattie professionali legate all’amianto, visto che fino al 1992 se ne produceva in grande quantità.Siccome le malattie che derivano dall’esposizione all’amianto sono spesso di origine professionale, ai problemi già notevoli nel campo della diagnosi e della terapia si aggiungono quelli altrettanto impegnativi in campo medico-legale e giudiziario, invitiamo tutti i lavoratori che hanno svolto, anche per pochi anni, attività lavorativa legata all’amianto, di fare dei controlli medici per escludere o accertare che non sia in corso una patologia pericolosa che se diagnosticata in tempo può essere riconosciuta come malattia professionale e risarcita dall’INAIL.

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